È sempre bello – la recensione del nuovo album di Coez

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Coez festeggia i suoi 10 anni di carriera con È sempre bello, il suo nuovo album intitolato come la canzone già hit nelle classifiche italiane.

Per rencensire questo nuovo album mi appello a questo proverbio tibetano: Il viaggio è un ritorno all’essenziale. Questa frase descrive quest’opera che rappresenta il culmine del viaggio musicale di Coez, il cantautore che ha segnato la storia della musica indie in Italia.

L’ album

Dopo una movimentata attesa, messa in scena nella campagna di guerriglia marketing che ha visto la cover dell’album sui muri e i bus delle grandi città come Roma e Milano, è arrivato il momento di ascoltare e riascoltare finalmente questo prodotto di Carosello Records.

Billboard Coez

Su Instagram Coez scrive: “È sempre bello è il mio quinto disco, ora è anche il vostro e lo potete ascoltare un po’ ovunque.”

Le tracce

L’album, composto da 10 tracce, si apre con Mal di gola, una canzone di voce, che inizia con la fine, la fine di una storia d’amore.

Una addio amaro “tutto serve anche se ferisce, penso chi l’ha detto infondo non capisce”. L’arrangiamento è una foto di una scena vissuta, essenziale e acustico, la voce sabbiosa di Coez è in intimità totale con chi ascolta.

Si riprende con la gioia di È sempre bello, il tormentone che ci accompagnerà in questa nuova stagione. Questa canzone è un raggio di sole che racconta anche i momenti di felicità che si nascondono dietro apparenti negatività.

L’anima rap di Coez si riversa in Catene, la traccia più hip hop, con un testo ricco di assonanze e un bit  circolare.

Poi è Domenica, una traccia dal un sound Eighty, con i synth che cadenzano le rime del rapper e contro canti che ricordano la Buona Domenica di Venditti.

Fuori di me è Coez cantautore, bardo che usa le parole per “ho scritto una canzone per un emozione forte, io la devo raccontare”; bellissima la frase “Le stelle sono soli ma mica stiamo soli”. Il testo emozionante, stilisticamente più raffinato, è il protagonista, accompagnato dalle chitarre e da un melodia leggera.

La tua canzone è la serenata, è la ballad agrodolce, da dedicare quando “certe parole non sanno uscire”, un testo che ci ricorda che la musica rimane e va oltre i limiti spazio-temporali.

In Gratis, con il suo special rap, ritroviamo Coez di Faccio un Casino e Niente che non va, un pezzo che viene dagli anni ’90, ma con una luce del tutto contemporanea.

Il titolo dice tutto, Ninna nanna, ha sound acustico, una nenia con un testo frammentato come la “polvere di stelle”.

Vai con dio, ricorda la mitica “Il tempo di Morire” di Lucio Battisti con il suo riff iniziale stuzzicante, che si evolve in instrumental di synt, che sostiene un prepotente ritornello.

Areoplani è la canzone che più rimane al primo ascolto , la più trascinante e sorprendente in questo album. Un pezzo che fa perdere la cognizione di essere una canzone coeziana e fa volare come gli areoplani, con tanti di rumori onomatopeici alla fine.

Live

Dopo aver ascoltato l’album non resta che viverlo dal vivo. Coez sarà in concerto il 28 e il 29 maggio presso il Palazzo dello Sport a Roma, info e biglietti>qui.

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