Sumo: il nuovo album dei Management

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In una notte di luna piena, avvolto da una copertina di luna rossa, viene alla luce “Sumo”, il nuovo album dei Management (13 novembre 2019, Full Heads).
La band ha eliminato il “dolore post operatorio” dal nome, ma di certo non dalla propria poetica.
D’altronde la capacità di lasciarsi il dolore alle spalle richiede prima di tutto la forza di lottare con esso e dunque il titolo del nuovo album, della band con il nuovo nome, risulta più che appropriato ed evocativo di una faticosa trasformazione che emerge in ogni brano.
L’intero album è attraversato da un dolore intenso, vissuto, subito, conosciuto, elaborato, schernito, combattuto, guarito (forse).
Il singolo di lancio è proprio un grido di dolore, anche se arriva a bassa voce e attraverso note pizzicate piano. È un brano delicato, ma forte, struggente, ma ricco di rinascita e carico di sogni “Come la luna”, appunto, che illumina anche la notte più scura.
La malinconia, nella forma del ricordo, del rimpianto e del disincanto, prosegue nella prima traccia “Avorio”, e nella seconda “Sumo”, anche se qui è malcelata da un ritmo più intenso, da sonorità più audaci, da suoni potenti e da un linguaggio che comincia a farsi un po’ arrabbiato, (degno del lottatore del titolo, del resto).
Torna prepotente nella già citata “Come la luna” e nella successiva “Per i tuoi occhi tristi”. In mezzo tra le due si colloca “Chiara scappiamo”, un brano ritmato e un po’ sbruffone che appare leggero, in quanto inno all’amore e alla pace, ma anche questo racconta di un profondo desiderio di cambiamento e di fuga da una realtà con la quale si è in un conflitto crescente e sempre più insistente che trova sfogo in “Sto impazzendo” e che poi cerca quiete (forse) in un abbraccio “Forte forte”.
Ma in quelle braccia ci sono le vene e in quelle vene scorre la notte, quella stessa notte che viene presentata, fin dall’inizio, dalla copertina dell’album e dal singolo di lancio (che riporta la stessa copertina seppure del colore complementare, il verde).
“La notte nelle vene” fluisce come acqua che non è mai “Soltanto acqua”, ma un fluido vitale che in quanto tale contiene il dolore e la forza della nascita che è sempre preceduta da un atto d’amore (forse), per se stessi, per l’altro/a, per la vita, per tutto questo o per nulla di tutto ciò. Sicuramente si tratta di sesso: “Sessossesso” che qui viene raccontato nella sua forma più potente (tanto da modificare la morfologia della parola), dove si incontrano desiderio e sentimento, corpo e cuore e trovano voce le parole più belle: “ti amo, ti voglio bene, ti voglio stringere, ti voglio far godere”. 
È un bellissimo luogo-canzone dove approdare alla fine un viaggio cosi intenso e faticoso.

“Come la luna”, primo singolo dell’album “Sumo”.

In una frenetica, ma armoniosa, alternanza di brani calmi e agitati, dolci e smaliziati, malinconici ed esplosivi (sia dal punto di vista dei contenuti che della composizione musicale), i Management danno prova di tutta la loro maturazione che va ben oltre il semplice cambio di nome.
In ogni brano emerge chiaramente il desiderio di rialzare la testa, di aprire gli occhi, di gridare a gran voce e di proseguire verso nuove direzioni e redenzioni. A volte si guarda indietro, a volte si procede piano, a volte forte forte,  a volte “scappando senza salutare (…) corri, cooorri!” ( da “Chiara scappiamo”). 
Perfino l’ascolto si adatta a questo ritmo irregolare e procede veloce, ma si sofferma su emozioni profonde, attiva sorrisi e lacrime, reazioni immediate e riflessioni lente.
È un album irrequieto (sotto l’aspetto musicale, compositivo e narrativo) forse proprio perché illuminato da una luna piena (foriera di irrequietezza) e rossa (simbolo di morte e resurrezione) e questa è sempre portatrice di rivoluzioni: astronomiche e spirituali.
È un album corposo nel senso che esprime tutta la carnosità possente del lottatore di Sumo, la fatica della lotta, la potenza di una stretta che sia fatta per annientare l’avversario o, al contrario, per non farlo/a pensare alla morte (parafrasando di nuovo “Come la luna”) nei momenti in cui “la vita fa male” (da “Soltanto acqua”).
È un album pieno e certamente bellissimo, come la (sua) luna.



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