Si chiama Giostre la pazza e psichedelica band veneta, nata a Verona nel 2019.
La loro musica è fatta di suoni sperimentali, ritmi da giostre, appunto, e videogiochi. Il tutto mescolato ad una musica elettronica fusa a voci che cantano in stile Beach Boys.
Il progetto è partito grazie all’idea di Jacopo Gobber, compositore e sound designer, di unire la techno music al cantautorato disilluso. Il tutto ha generato dei pezzi ironici, folli e interessanti allo stesso tempo.
Ad aiutare Jacopo nella realizzazione è intervenuto Camillo Dal Forno, ex tastierista del collettivo artistico C+C=Maxigross. Purtroppo, nel febbraio 2020 Camillo ha abbandonato il progetto a causa di un impegno improrogabile: “andare alle Galapagos a pulire i gusci delle tartarughe giganti”, o almeno così dicono.
Alla band si uniscono poi anche Marco Danieli aka Pluto, e Silvio Rondelli aka Michael Knife, produttore synthwave e 3D Artist che cura la parte grafica della band.
Il 16 ottobre 2020 la band Giostre ha rilasciato “GarageBand©“, primo singolo estratto dall’album “Gettoni“, uscito alla fine dello stesso mese.
«La tua musica dovrebbe rivelare quello che sei e non il contrario (facendosi i selfie)». Dice Giostre. «Perché “un albero buono non può fare frutti cattivi, né un albero cattivo far frutti buoni. Dai loro frutti dunque li potrete riconoscere” (Matteo 18-20)».
La musica di Giostre è isterica, fuori di testa e strana, ma allo stesso tempo simpatica. I ritmi entrano prepotentemente nella testa e iniziano a rimbalzare, generando una voglia matta di ballare e cantare.
Noi di Indielife abbiamo deciso di farli scendere un attimo dal Tagadà e fare due chiacchiere con loro in una video intervista.
Abbiamo inserito “GarageBand©” di Giostre nella nostra playlist Spotify dedicata agli artisti emergenti.
Artista: musicagiostre
Ufficio stampa: Libellulamusic