Cristiana Verardo è una cantautrice pugliese che ha pubblicato a maggio 2021 l’album dal titolo “Maledetti ritornelli”. Le otto tracce che compongono il disco sono intime e condivisibili, raccontano una quotidianità delicata e consapevole. Ne abbiamo parlato con l’artista Cristiana Verardo per saperne di più.
“Maledetti ritornelli” sembra essere un titolo polemico contro la routine o il tormentone, in ambito e umano e musicale. Mi racconteresti di più?
Nasce come un’esclamazione di fastidio davanti al pianoforte durante la scrittura di una canzone, i ritornelli sono la parte che faccio più fatica a scrivere. L’ho detto, mi è piaciuto e ho deciso subito che sarebbe stato il titolo del prossimo album. Poi mi sono accorta del potenziale concettuale che poteva esprimere. La vita è un “maledetto” ritornello, così come lo è l’amore.
I tuoi brani mescolano un’attitudine cantautorale ma anche la world music. Come è andata la scelta dei suoni per l’album “Maledetti ritornelli”?
Non avevamo prestabilito niente, si è ragionato di brano in brano, per alcuni brani le idee erano già abbastanza chiare, per altri invece è stata la canzone a suggerirci quale direzione sonora dovesse prendere. Le intuizioni di Filippo e Carolina Bubbico, in molti casi sono state risolutive.
“La vita in un istante” è secondo me un “brano cortometraggio” molto nitido che racconta appunto che ogni istante è una vita in sé. Come è nata la trama di questo brano?
La vita in un istante è una canzone autobiografica, racconta il momento in cui dopo gli studi in conservatorio mi sono ritrovata a dover fare una scelta importante, partire per Granada o continuare il percorso di studi, è un inno agli imprevisti, al vivere la vita non alla giornata, ma all’istante, ovviamente io sono proprio lontana dal metterlo in atto.
Quali sono gli artisti e i tipi di ascolto che ti hanno guidata nella tua formazione artistica complessiva?
Scuola cantautorale, alcuni compositori jazz suggeritomi dal mio maestro Gianni Lenoci, i canti di matrice popolare che mi canta da vent’anni la mia vicina Maria.
L’album si conclude con un brano che sembra tornare al punto di partenza, quasi a ribadire l’intero concept dell’album: un ritornello che ricomincia per portare a termine un percorso. “Carramba e bim bum bam” è un eterno ritorno nostalgico alla dimensione dei propri ricordi?
“Carramba e bim bum bam” è una canzone con cui voglio liberarmi dai maledetti ritornelli intesi come cattivi pensieri che comprendono le ansie, i brutti ricordi, gli amori passati ecc…tutto ciò che gira nella nostra mente allontanandoci dalla serenità.
–
leggi anche l’intervista ai Funketti Allucinogeni!