Paola Di Leo è una cantante cantautrice italiana che vive a New York. Polistrumentista, suona e scrive canzoni accompagnandosi con chitarra e pianoforte. Esce come artista indipendente a dicembre 2018 con il singolo “Better Day”, per poi firmare il suo primo contratto con l’Honiro Label l’anno seguente, pubblicando il suo primo EP “Break Free” nel 2020. Dopo la pandemia, ritorna un’artista indipendente e nel gennaio 2023 pubblica il singolo “Speed”, una ballad intima e personale in cui si accompagna al piano.
In occasione dell’uscita del singolo “Gocce Di Pioggia”, abbiamo avuto il piacere di intervistarla.
Ciao Paola, benvenuta sulle pagine di Indie Life. Sappiamo che vivi a New York. Qual è il tuo primo ricordo legato a questa città? La cosa che più ti ha colpito all’arrivo?
Ciao! Grazie mille per questa intervista. Sì, è vero vivo a New York da quasi quattro anni ed è una città che adoro. La prima volta che sono venuta qui avevo 12 anni penso, e sono ovviamente rimasta colpita dai grattacieli e dalla tanta gente, Manhattan è molto caotica ma ricca anche di un’energia straordinaria che ti cattura. Un primo ricordo particolare legato a questa città è alla prima volta che l’ho visitata, è quando con mia madre siamo andate nel Bronx e abbiamo assistito a un canto gospel vero e proprio. Non era in una chiesa ma in una stanzina piccola tutta bianca.
C’erano delle sedie con persone che si trovano in uno “stato di trans” e cantavano insieme con gli occhi chiusi e le mani al cielo. È stata un’esperienza molto emozionante e affascinante.
Come descriveresti la scena musicale americana?
La scena musicale americana è molto ricca e varia. Come la scena musicale in generale al giorno d’oggi anche molto satura, però è molto interessante come nella musica leggera pop stiano emergendo tantissimi micro artiste. Ne seguo parecchie e mi ispiro anche a loro, tra queste per esempio Hailey Knox, Gracie Adams, Lennon Stella, Miette Hope, Dylan Conrique, as altre.
Quali sono le differenze principali, nel fare musica, fra Italia e USA?
Sicuramente mi piace che qui in America soprattutto a New York c’è molta opportunità per suonare dal vivo. Ho già suonato e cantato in diversi posti, tra cui anche ristoranti il mio obiettivo è quello di esibirmi ancora di più. La mia impressione è che qui ci sia più apertura verso cantautori emergenti, c’è molta curiosità nell’ascoltare musica nuova. Mentre in Italia si tende a preferire le cover di canzoni già famose. Per quanto riguarda il lavoro in studio invece, mi sono costruita un team di produzione con persone sia in Italia che in America quindi ho l’esperienza di lavorare in entrambi i posti. Mi trovo bene a lavorare in studio sia in Italia che in America.
L’importante a prescindere dal luogo è trovare persone di talento e che lavorino con professionalità.
Il panorama musicale americano quanto e come ha influenzato la tua musica?
Il panorama musicale americano ha da sempre influenzato molto la mia musica.
Crescendo mia madre mi ha indirizzata alla musica jazz, facendomi ascoltare Luis Armstrong, Etta James, Norah Jones, Billie Holiday ecc. Mio padre invece mi ha dato un’educazione musicale più rock, facendomi ascoltare la musica di Joe Satriani, Dream Theater, Genesis e molti altri. Poi sono ovviamente molto influenzata dai nuovi micro artisti simili a me come anche dai big del pop americano, degli esempi sono Justin Bieber, Billie Eilish, SZA, Rihanna. Penso di essere influenzata sia dal punto di vista dell’arrangiamento, mi piace infatti sperimentare suoni moderni elettronici e accostarli a chitarre o a un pianoforte analogico e più classico, usando però un ritmo RnB.
“Gocce Di Pioggia” è il tuo nuovo singolo. Come descriveresti questo pezzo?
“Gocce Di Pioggia” è molto esplosivo e potente come brano, sia per le parole che per l’arrangiamento, ma allo stesso tempo ha una tematica triste e malinconia. È un brano intimo e personale che parla di una storia d’amore finita e della rabbia e la frustrazione che ne derivano. È un brano nato dalla mia esigenza di esprimermi durante un periodo triste e delicato per la mia esperienza personale legata alla fine di una mia relazione. Ho scritto questa canzone con un arpeggio alla chitarra e vorrei comunicare come mi sono sentita quando ho scritto la canzone, sperando che anche altri ascoltatori possano ritrovarsi. Con “Gocce Di Pioggia” vorrei tramettere molta energia, un’energia legata però alla malinconia. In questa canzone cerco di canalizzare la mia tristezza e rabbia e trasformarla in qualcosa di creativo, è stato anche un processo catartico, spero quindi di regalare sensazioni simili a chi ascolta il brano.
Quale sogno ti piacerebbe realizzare nei prossimi anni?
Ho tantissimi sogni che tengo nel cassetto, un cassetto però che tengo aperto, perché sono intenzionata a realizzarli! Sono felice di questo mio primo progetto in italiano, ma sono già al lavoro per il prossimo. Mi piacerebbe poter far uscire il mio primo album e poter anche esibirmi in un tour. Il mio sogno è quello di continuare a produrre la mia musica, continuare a scrivere canzoni e a farle ascoltare a un pubblico che ci si possa ritrovare. Il mio sogno è quello di trovare una connessione speciale con la mia audience.
Cos’altro ascolteremo di tuo, prossimamente?
Gocce Di Pioggia e Momento Distratto sono solo i primi singoli del mio nuovo e primo EP italiano che si chiama “Sola, Ma Non in Solitudine”. I singoli preannunciano la tematica e lo stile dell’EP. Quindi nei prossimi mesi ho in programma di far uscire le restanti canzoni del progetto, quindi questo è solo l’inizio! Avrete tante nuove canzoni da ascoltare.