Non vi è mai capitato di sentir parlare di qualcosa talmente tanto da averne la nausea?
Questo accade puntualmente il mese di Febbraio, mese del festival della canzone d’Italia, ai più noto come Sanremo e arrivato quest’anno alla sua 69esima edizione.
In questo caso se ne comincia a parlare già mesi prima, con la nomina della direzione artistica, dei presentatori, di ospiti e mattatori vari della kermesse.
Quando poi il dibattito finisce anche tra la politica! Apriti cielo! proprio quello di cui avevamo bisogno…
Durante l’evento si susseguono telecronache morbose e rubriche di tutti i generi, anche Indielife gli ha dedicato qualche articolo, complice fortunatamente la presenza quest’anno di una certa varietà di generi cara ai nostri lettori, come affrontato qui.
Si raggiunge il culmine al gran final con il suo “elegantissimo” strascico di polemiche che ogni anno si dimostrano sempre più creative e originali! Poi di quello che conta davvero, la musica, rimane poco purtroppo.
In quest’epoca di informazione no-stop, tutto quello che diventa fenomeno finisce per risultare assordante, fino a raggiungere lo stesso livello di fastidio dei gessetti sulla lavagna.
Un altro esempio è la Bohemian Rhapsody mania, un film che è riuscito a trasformare un capolavoro della musica in un tormentone, un’ ossessione dei social che ha spinto qualcuno ad esclamare perfino “basta! non ne posso più”. Credo che non fosse proprio questo l’obbiettivo di Freddy Mercury, nessuno si sarebbe mai voluto stancare di questa canzone.
Quindi, come con il vostro piatto preferito, limitatevi a prendere solo il meglio, un po’ alla volta e nelle occasioni speciali altrimenti finirete per fare indigestione di qualcosa che amate.